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Sostare con la barca: l’ancoraggio

Come funziona l’ancoraggio

Si stanno trascorrendo le ferie, godendosi delle rilassanti crociere in barca a vela in Croazia, quando prende la voglia di farsi un bel tuffo tra le isole della Croazia. Ma come bloccare l’imbarcazione, in assenza di banchina? La risposta è unica e semplice, ovvero, si ancora l'imbarcazione. La manovra relativa è l’ancoraggio, che altro non significa che dare fondo metri di catena in base al fondale per l'ancora. In poche parole, si vincola la barca al fondo marino, nel caso delle crociere in barca a vela in Croazia e negli altri mari, oppure a quello lacustre, come avviene, per esempio, nel Lago di Garda. In questo modo si rende sicuro lo stazionamento, nonostante le condizioni del mare, il vento e le correnti. Il procedimento inverso, invece, si definisce con la locuzione salpare l’ancora, ossia l’operazione di spedare l’attrezzo dal fondo per riportarlo a bordo. Non sempre quest’operazione è agevole, magari perché il fondale è di roccia o di catenaria, perciò è necessario avere anche la grippia o grippa, una sagola legata al diamante dell’ancora; con questa cima si può spedare l’ancora al rovescio, facilitando l’operazione. Attaccato all’ancora vera e propria c’è un cavo o una catena, la cui lunghezza è chiamata calumo. Nelle imbarcazioni da diporto, occorre dare calumo per una lunghezza che sia 3 o 4 volte superiore alla profondità del mare e all’altezza del prua rispetto al fondale; in base alla tipologia del fondo, si opta per una delle due misure. Tuttavia, in caso di maltempo è opportuno filare ulteriormente l’ancora, in modo che essa riceva una trazione grazie al piccolo angolo che si viene a formare rispetto al fondo. In caso di trazione verticale, l’ancora tenderebbe a spedare e arerebbe. Poi, in base alla regola dai 30 nodi di vento in su, il calumo va allungato della misura di una volta rispetto all’altezza del fondale, ogni 10 nodi .

I tre tipi di ancoraggio

Ci sono tre modalità di ancoraggio e sono alla ruota, afforcati o a barba di gatto, e con ancore appennellate. Nella prima tipologia si utilizza una sola ancora, ma c’è bisogno di molto spazio, perché in questo modo l’imbarcazione non resta completamente ferma, bensì gira in base alla marea o al vento; lo spazio circolare in cui si muove la barca è detto campo di giro. L’ancoraggio a barba di gatto utilizza due ancore separate, con formano tra loro un angolo di 45 gradi, e calumi di uguale lunghezza. In questo caso, il campo di giro si riduce e l’imbarcazione ha una maggiore tenuta; la barca si dispone con la prua alla corrente, al mare o al vento. Infine, l’ancoraggio con ancore appennellate ne utilizza due lungo una stessa catena; questo metodo offre una buonissima tenuta, ma il movimento della barca resta circolare.

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