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La vela bermudiana: storia e caratteristiche

Un po’ di storia

Come anticipato e come si può facilmente capire dal nome, la vela bermudiana è nata alle Bermuda, tra il diciassettesimo e il diciannovesimo secolo. Si tratta di un’evoluzione della vela latina, fino ad allora ampiamente usata. Il suo design l’ha resa adatta ad affrontare le ventose acque del mare circostante le isole, soprattutto per quei traghetti che hanno rappresentato l’unico collegamento con l’arcipelago fino al ventesimo secolo. Data la posizione delle Bermuda e la direzione del vento, entrambe direzionate da ovest, poter navigare di bolina, risalendo il vento, era indispensabile per raggiungere le isole; la bermudiana permise proprio lo sviluppo di tale abilità di navigazione. Quando poi, nell’arcipelago, si sviluppò un’economia marittima, questa conformazione velica si diffuse sui grandi vascelli oceanici, che presero il nome di Sloop Bermuda.

Sembra che sia stato un bermudiano, un abitante delle Bermuda, di origine olandese il primo a sviluppare imbarcazioni con vele longitudinali di questo tipo; in Olanda, le vele latine erano arrivate attraverso gli spagnoli, perciò erano conosciute e utilizzate dai coloni olandesi, che esportarono queste “tecnologie” nei loro viaggi di conquista. Configurazioni veliche simili si trovano in documenti inglesi della seconda metà del 1600, ma in realtà la vera origine risale all’arcipelago che ha dato il nome a questa vela. Con il passare dei secoli, la vela bermudiana è diventata la conformazione più diffusa nelle piccole imbarcazioni a vela, sebbene nel tempo sono state migliorate alcune cose e modificate altre. Ad esempio, gli alberi sono diventati più bassi e più verticali, e i boma più corti. Nelle crociere in barca a vela in Grecia, come nelle altre, si può osservare da vicino questi cambiamenti della struttura, che hanno reso la bermudiana ancora più moderna.

Come è fatta la vela bermudiana

Dalle lontane Bermuda fino alle crociere in barca a vela in Grecia o in posti meno esostici, la bermudiana è arrivata fino ai giorni nostri con una particolare conformazione, che si è evoluta nel tempo. Si tratta di una vela triangolare posta a poppa dell’albero e presenta un angolo di penna fissata alla parte superiore dell’albero stesso; la caduta prodiera è normalmente inferita lungo tutto l’albero; alla base, invece, si trova l’angolo di mura, mentre quello di scotta è fissato all’estremità del boma, il quale regola anche il piede. La bermudiana è la randa dell’albero maestro o, comunque, la vela principale degli altri alberi della barca.

I controlli principali sono la drizza, la cima usata per issare la vela; la borosa, la cimetta che serve a tendere il piede all’estremità del boma; la scotta, la cima usata per cazzare e orientare la vela; infine il vang, o paranco, che serve a spingere in basso il boma, soprattutto nelle andature portanti.

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